Translate

6 gen 2017

Italo Calvino: IL BASTIMENTO A TRE PIANI parte prima




C'erano marito e moglie poveri, che stavano in campagna. Nacque loro un bambino ma non avevano nessuno nel vicinato che gli facesse da padrino. Andarono in città, ma non  conoscevano nessuno, e senza padrino non lo potevano far battezzare. Videro un uomo avvolto in un mantello nero sulla porta della chiesa e gli dissero: - Buon uomo, ci fate da padrino a questo figlio? - L'uomo disse di sì e il battesimo fu fatto.
Usciti di chiesa, lo sconosciuto disse: - Ora devo fare il regalo al mio figlioccio. Ecco questa borsa; servirà per allevare il bambino e dargli un'istruzione. E qui c'è una lettera che gli darete quando saprà leggere -.
Il padre e la madre rimasero stupiti, e prima che trovassero parole per ringraziare l'uomo e per chiedere chi era, egli se n'era di già andato.
La borsa era piena di monete d'oro e servirono a mandar a scuola il bambino. Quando ebbe imparato a leggere, i genitori gli diedero la lettera; ed egli lesse:
Caro figlioccio, torno a riprendere possesso del mio trono dopo un lungo esilio e ho bisogno d'un erede. Appena letta questa lettera mettiti in viaggio e vieni a trovare il tuo caro padrino, il Re d'Inghilterra.
Post scriptum: In viaggio, guardati bene dall'accompagnarti con un losco, uno zoppo ed un tignoso.
Il giovane disse: - Padre, madre, addio, devo andare a trovare il mio padrino, - e si mise in viaggio. Dopo aver camminato qualche giorno, incontrò un viandante che gli disse: - Bel giovane, dove andate?
In Inghilterra.
Anch'io: viaggeremo insieme.
Il giovane lo guardò negli occhi; aveva un occhio che guardava levante e uno ponente, ed egli pensò che era il losco da cui doveva guardarsi. Si fermò con un pretesto e cambiò strada.
Trovò un altro viandante seduto su una pietra. - Andate in Inghilterra? Faremo il viaggio insieme, - disse e alzatosi cominciò a zoppicare appoggiandosi al bastone.
«Questo è lo zoppo», pensò il giovane, e cambiò strada ancora.
Incontrò un altro viaggiatore, che gli occhi li aveva sani, le gambe anche, e quanto a tigna, aveva la più folta testa di capelli neri che si fosse mai vista. Così, sic­come era anche lui in via per l'Inghilterra, viaggiarono insieme.
A sera si fermarono in una locanda e vi presero alloggio. Ma il giovane, che non si fidava, consegnò la borsa col suo denaro e la lettera per il Re al locandiere perché gliela custodisse. Nella notte, mentre il giovane dormiva, il compagno s'alzò, andò dal locandiere e si fece dare la borsa, la lettera e il cavallo. Al mattino, il giovane si trovò solo, senza un soldo, senza la lettera e appiedato.
È venuto stanotte il vostro servitore, - gli disse il locandiere, - a prendere tutta la vostra roba ed è partito...
Il giovane si mise in strada a piedi. A una svolta, vide il suo cavallo legato a un albero in un prato. Andò per prenderlo ma da dietro ali'albero saltò fuori il compagno della sera prima armato di pistola. - Se hai cara la vita, - disse, - devi farmi da servitore e fingere che sia io il figlioccio del Re d'Inghilterra -. E in così dire si tolse la parrucca nera: il suo cranio era tutto ricoperto di tigna.
Partirono, il tignoso a cavallo e il giovane a piedi, e così arrivarono in Inghilterra.  Il Re  accolse  a  braccia aperte il tignoso credendolo il suo figlioccio, mentre il vero figlioccio fu assegnato alle scuderie, come mozzo di stalla. Ma il tignoso non vedeva l'ora di disfarsene e un giorno che il Re gli disse: - Se potessi liberare mia figlia, prigioniera d'un incantesimo in un' isola, te la darei per sposa; ma tutti quelli che sono partiti per liberarla sono morti, - lui gli propose: - Provate a mandarci il mio servitore, lui certo sarà capace di liberarla.
Il Re fece chiamare subito il giovane e gli chiese: - Tu sei capace di liberare mia figlia?
Vostra figlia? - disse il giovane. - Ditemi dov'è, Maestà!
E il Re: - Guarda che se tornerai senza averla liberata ti farò tagliar la testa.
Il giovane andò al molo, e guardava le navi partire e non sapeva come raggiungere l'isola della Principessa. Gli s'avvicinò un vecchio marinaio con la barba fino ai ginocchi: - Sta' a sentire, - gli disse, - fatti fare una nave a tre piani.
Il giovane andò dal Re e si fece armare una nave a tre piani. Quando la nave fu in porto pronta a salpare, ricomparve il vecchio marinaio: - Adesso, - disse, - fa' caricare un piano di croste di formaggio, un altro piano di briciole di pane, e il terzo di carogne putrefatte.
Il giovane fece fare i tre carichi.
Adesso, - disse il vecchio, - quando il Re ti dirà:
«Scegli quanti marinai vuoi», tu di': «Me ne basta solo uno», e sceglierai me -. Cosi fece e tutta la cittadinanza era a veder salpare la nave con quello strano carico e con un equipaggio composto d'un solo uomo, e per di più vecchio cadente.

Nessun commento:

Posta un commento