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4 dic 2016

Italo Calvino: GIRICOCCOLA



Un mercante che aveva tre figlie, doveva andare in viaggio per certi suoi negozi. Disse alle figlie: -  Prima di partire vi farò un regalo, perché voglio lasciarvi contente. Ditemi cosa volete.
Le ragazze ci pensarono su e dissero che volevano oro argento e seta da filare. Il padre comprò oro argento e seta, e poi partì raccomandando che si comportassero bene.
La più piccola delle tre sorelle, che si chiamava Giricoccola, era la più bella, e le sorelle erano sempre invidiose.  Quando  il   padre  fu   partito,  la  più  grande  prese  l'oro da filare, la seconda prese l'argento, e la  seta  la diedero a  Giricoccola. Dopo pranzo si  misero  a  filare tutte e tre  alla finestra,  e  la gente  che  passava  guardava  in su alle tre ragazze, le passava in rassegna e  sempre gli occhi di tutti si fissavano sulla  più  piccina.  Venne sera e nel cielo  passò la  Luna;  guardò alla finestra e  disse:

Quella dell'oro è bella,
Quella dell'argento è più bella,
Ma quella della seta le vince tutte,
Buona notte belle e brutte.

A sentir questo le sorelle le divorava la rabbia, e decisero di scambiarsi il filo. L'indomani diedero a Giricoccola 1'argento e dopo pranzo si misero a filare alla finestra. Quando passò verso sera la  Luna, disse:

Quella dell'oro è bella,
Quella della seta è più bella,
Ma quella dell’argento le vince tutte,
Buona notte belle e brutte.

Le sorelle,  piene  di  rabbia    presero  a  fare  a Giricoccola tanti sgarbi, che ci voleva la pazienza di quella poverina per sopportarli. E nel pomeriggio dell'indomani, mettendosi a filare alla finestra, diedero a lei l'oro, per vedere cosa  avrebbe  detto la Luna.  Ma la  Luna,  appena passò,   disse  :

Quella che fila l'argento è bella,
Quella della seta è più bella,
Ma quella dell'oro le vince tutte,
Buona notte belle e brutte.

Ormai di Giricoccola le sorelle non potevano nemmeno sopportarne  la  vista:  la presero  e  la  rinchiusero  su  in granaio. La povera ragazza se ne stava lì a  piangere, quando la Luna aperse la finestrella con un raggio, le disse: -  Vieni, -  la prese per mano e la portò via con   sé.
Il  pomeriggio seguente le due  sorelle filavano da  sole alla finestra.  Di sera,  passò  la Luna e disse:

Quella che fila l'oro è bella,
Quella dell' argento è più bella,
Ma quella che è a casa mia le vince tutte,
Buona  notte belle e brutte.

Le sorelle,  a  sentir  questo,   corsero  a  vedere  su  in  granaio:  Giricoccola  non c'era più. Mandarono  a chiamare un’astrologa,  che strologasse dov'era la sorella.  L'astrologa disse che  Giricoccola   era   in   casa  della  Luna  e  non era mai stata tanto bene.
-   Ma come possiamo fare per farla morire? – chiesero le sorelle.
-   Lasciate fare a  me, -  disse l'astrologa. Si vestì  da zingara e andò sotto le finestre della Luna, gridando le sue  mercanzie.
Giricoccola  s'affacciò,  e  l'astrologa  le  disse:  -  Vuole questi begli spilloni? Guardi,  glieli do  per  poco!
A Giricoccola quegli spilloni  piacevano  davvero,  e fece entrare in casa l'astrologa. - Aspetti che gliene metto uno io nei capelli, - disse l'astrologa e glielo cacciò in capo: Giricoccola diventò subito una statua. L'astrologa scappò a raccontarlo alle sorelle.
Quando la Luna tornò a casa dopo il suo  giro  intorno al mondo, trovò la ragazza diventata  statua e  prese  a dire: - Ecco, te  l'avevo  detto  di  non  aprire  a  nessuno, m'hai disubbidito, meriteresti che ti lasciassi così -. Ma  finì per averne compassione e le tirò via lo spillone  dal capo: Giricoccola tornò a vivere come prima,  e  promise che  non  avrebbe aperto  più a  nessuno.
Dopo un po' le sorelle tornarono dall'astrologa, a chiederle se Giricoccola era sempre morta. L'astrologa consultò i suoi libri magici, e disse che, non capiva come mai, la ragazza era di nuovo viva e sana. Le sorelle ricominciarono a pregar la di farla morire. E l'astrologa tornò sotto le finestre di Giricoccola con una cassetta di pettini. La ragazza a vedere quei pettini non seppe resistere e chiamò la donna in casa. Ma appena ebbe in testa un pettine, eccola ridiventata statua, e l'astrologa scappò dalle sorelle.
La Luna  rincasò  e  a  vederla  di  nuovo statua, s’inquietò e gliene disse di tutti i colori. Ma quando si fu sfogata, la perdonò ancora e le tolse il pettine  di  testa;  la ragazza risuscitò.
- Però se succede ancora  una  volta,  - le disse, - ti lascio morta -.  E  Giricoccola  promise.
Ma figuriamoci se le sorelle e l'astrologa s'arrendevano! Venne con una camicia ricamata, la più bella che si fosse mai vista. A Giricoccola piaceva tanto che volle provarla, e appena l'ebbe indosso diventò statua. La Luna, stavolta, non ne volle più  sapere.  Statua  com'era, per tre centesimi la vendette a uno  spazzacamino.
Lo spazzacamino girava le città con la bella statua legata al basto del suo asino, finché non la vide il figlio del Re, che   ne  rimase innamorato.  La comprò  a peso d'oro, la portò nella sua stanza e passava le ore ad  adorarla;  e quando  usciva chiudeva la stanza a chiave,  perché  voleva esser   solo    lui   a goderne  la  vista. Ma le  sue sorelle, dovendo andare a una gran festa da ballo, volevano  farsi una camicia uguale a quella della statua, e mentre il fratello era fuori, con una chiave falsa entrarono per toglierle la camicia.
Appena  la  camicia  fu  sfilata,  Giricoccola  si  mosse e tornò   viva  .  Le sorelle  per  poco  non  morirono  loro dallo spavento, ma Giricoccola raccontò la sua storia. Allora la fecero nascondere dietro una porta, e  aspettare  che  tornasse il fratello. Il figlio del Re, non  vedendo più la sua statua, fu  preso  dalla  disperazione,  ma  saltò fuori  Giricoccola  e  gli  raccontò tutto. Il giovane la portò subito dai genitori presentandola  come  la  sua  sposa.
Le  nozze  furono subito celebrate, e le sorelle di Giricoccola lo seppero dall' astrologa e morirono di rabbia immantinenti.

(Bologna)

4 commenti:

  1. questa favola e la più belle che o letto tu che lai scritta se vedi questo messaggio ti do 5 stelle grazie per aver inventato questa favola

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    Risposte
    1. Ciao e grazie a te per le 5 stelle.
      La tua fiaba preferita è stata scritta da Italo Calvino, uno dei maggiori narratori italiani del Novecento.
      Continua a leggere!

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  2. Questa fiaba non è la mia preferita però è bellissima.

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